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📍 #Italia #roma #fontanaditrevi ⠀ Mostra term 📍 #Italia #roma #fontanaditrevi
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Mostra terminale dell’acquedotto Vergine, unico degli acquedotti antichi ininterrottamente in uso fino ai nostri giorni, è la più nota delle fontane romane.

Il suo nome deriva da un toponimo in uso nella zona già dalla metà del XII secolo (regio Trivii), riferito alla confluenza di tre vie nella piazza, oppure dal triplice sbocco dell’acqua dell’originaria fontana. La realizzazione dell’attuale fontana di Trevi si deve a papa Clemente XII che, nel 1732, indisce un concorso al quale partecipano i maggiori artisti dell’epoca. Tra i vari progetti sceglie quello dell’architetto Nicola Salvi.
La fontana, addossata a Palazzo Poli, si articola nell’ampio bacino con una larga scogliera vivificata dalla rappresentazione scultorea di numerose piante e dallo scorrere spettacolare dell’acqua. Al centro domina la statua di Oceano alla guida del cocchio a forma di conchiglia, trainato dal cavallo iroso e dal cavallo placido, frenati da due tritoni.
Nel prospetto, articolato come un arco di trionfo, si trovano due rilievi che alludono alla leggenda della sorgente e alla storia dell’acquedotto: a destra, la vergine che indica la sorgente ai soldati romani e, a sinistra, Agrippa che ordina l’avvio dei lavori di costruzione dell’acquedotto. Completano l’apparato decorativo due figure allegoriche che esaltano gli effetti benefici dell’acqua, la Salubrità e l’Abbondanza, poste nelle nicchie laterali, .
La costruzione viene conclusa da Giuseppe Pannini che modifica parzialmente la scogliera regolarizzando i bacini centrali. Dopo un intervento di restauro negli anni 1989-1991, l'ultimo importante restauro è avvenuto nel 2014 grazie al contributo economico del marchio Fendi.
Secondo la tradizione, il turista che getta una monetina nella fontana, farà sicuramente ritorno a Roma.
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#ig_italia 
📸 @manutoni24
📍 #italia #milano ⠀ La basilica di Sant’Amb 📍 #italia #milano
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La basilica di Sant’Ambrogio fu costruita alla fine del IV secolo. Sorge in un’area, fuori Porta Vercellina, originariamente adibita alla sepoltura dei cristiani uccisi durante le persecuzioni. Si trattava del cimitero ad martyres, che si era sovrapposto a precedenti tumulazioni di origine pagana, costituendo strati aggiuntivi di una vasta necropoli.

La basilica ha avuto enorme rilievo non solo dal punto di vista spirituale, ma anche da quello storico, considerando che nel medioevo vi si svolgevano le incoronazioni dei re d’Italia.

Non sono del tutto note nemmeno le origini dell’inquilino più singolare dell’edificio Ambrosiano.
All’interno della basilica di Sant’Ambrogio, ad alcuni metri di altezza, in cima a una colonna, si erge la statua di un serpente in bronzo. Si pensa sia di origine bizantina e che sia arrivata in dono a Milano intorno all’anno mille.
Secondo la leggenda, su parola di Dio, fu forgiata da Mosè durante l’Esodo, come rimedio all’attacco di serpenti velenosi: chi veniva morso poteva salvarsi semplicemente guardando quella statua.
Sin dal suo inserimento in basilica si attribuirono alla statua proprietà taumaturgiche, al punto che la gente la guardava e toccava per ottenere guarigioni, (intestinali in maniera particolare).
La leggenda vuole che nel giorno del giudizio questa si animerà; proprio come fece il bastone di Aronne che gettato in terra da Mosè si tramutò poi in serpente, sibilerà tre volte e scenderà dalla colonna per tornare da dove ha avuto origine, ossia la valle di Giosafat, corrispondente all’attuale Gerusalemme est.
Perciò, dovesse muoversi… gambe in spalla!
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#ig_italia
📸  @giovannigenzini
📍 #italia #Portofino ⠀ Quella che vedete è 📍 #italia #Portofino
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Quella che vedete è Portofino: un condensato di chic. Perché se è vero che molte realtà marine sono assurte agli onori della cronaca rosa e detengono i primati di frequentazioni vip, nessun luogo mai come Portofino rimane però nell’immaginario collettivo come l’ unica, vera, località che rappresenta il massimo dell’esclusività a livello internazionale. E non è solo per il suo porticciolo, mitico e incantevole, che incornicia l’altrettanto mitica piazzetta. Portofino è particolarmente amata dai divi di Hollywood o dalle star della musica, che a partire dagli Anni ’50 del secolo scorso che arrivarono numerosissimi a visitare il famoso borgo.
Il monte che sovrasta il paese, è caratterizzato da suggestivi versanti rocciosi, che precipitano direttamente sul mare, regalando vedute mozzafiato ed è solcato da una fitta rete di sentieri tutti praticabili. Sulla baia di Portofino aleggiano diverse leggende o fatti misteriosi. Per esempio la leggenda narra che nella notte di San Giovanni Battista (24 giugno), sul Monte di Portofino, nel punto in cui si incrociano quattro sentieri, si radunino gli spiriti di tutti gli amanti che il destino non volle lasciare unire. Questa è anche l’unica notte nella quale si può raccogliere il miracoloso “olio di rovere”, uno speciale unguento, che per essere efficace deve essere raccolto fra il primo e l’ultimo rintocco della mezzanotte. Inquietante e suggestiva, anche la storia di Villa Altachiara, splendida dimora che il Conte di Carnarvon fece costruire nel 1874 per il figlio George Herbert, noto come Lord Carnarvon, egittologo finanziatore di campagne archeologiche in Egitto che portarono alla scoperta della Tomba di Tutankhamon. Secondo la leggenda la maledizione di Tutankhamon ricadrà su coloro che hanno violato il suo riposo. Lord Carnavon morì poco dopo per la puntura di un insetto, e presto Villa Altachiara divenne teatro di eventi funesti che si succedettero nel tempo fino ad arrivare alla morte della Contessa Francesca Vacca Augusta che scompare precipitando in mare dalla scogliera.
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#ig_italia
📷 @danieleragazzini
📍 #italia #ValdOrcia #Toscana ⠀ Poco prima di 📍 #italia #ValdOrcia #Toscana
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Poco prima di Chianciano Terme le colline ondulate ed armoniose della Val d’Orcia tornano ad incontrarsi con i più aspri calanchi delle crete. Qui, sul quadrivio dove convenivano e ancora convergono le strade per Pienza, Montepulciano, Sarteano e Chianciano, c’è un luogo dove la storia di questa parte della Toscana si intreccia con quella di una donna raffinata, attenta testimone del suo tempo e capace di consegnare a noi posteri un giardino incantevole, esempio di grande armonia e di pura bellezza: questo posto si chiama La Foce, questa donna è Iris Origo.
Quella che vedete è una delle strade più fotografate della Toscana, sinuosa ed elegante. La si può ammirare, arrivando da Chiusi, dall’ampio parcheggio del  Dopolavoro La Foce.
Il Giardino la Foce si trova all’interno dell’omonima tenuta, fondata nel 1498 dall’Ospedale Santa Maria della Scala di Siena come ostello per ospitare i pellegrini che si recavano a Roma lungo la Via Francigena.  L’ostello rimase a lungo nelle mani del potente Spedale di Siena fino alla confisca di molti beni ecclesiastici avvenuta sotto Pietro Leopoldo di Lorena e nel 1924 la tenuta venne acquistata dai Marchesi Antonio ed Iris Origo.
Iris, una scrittrice nata da madre irlandese e padre americano, che da piccola venne portata dalla mamma a vivere a Firenze affinché godesse dell’atmosefera internazionale di cui al tempo era permeata la città. Dopo le nozze con il Marchese Origo, amante della vita di campagna, Iris decise di vivere alla Foce e di farne sia una dimora per lei e la sua famiglia che una possibilità di miglioramento della vita dei poveri contadini della zona, attraverso i lavori di bonifica dell’inospitale Val d’Orcia e la fondazione di un sanatorio per bambini affetti da tubercolosi.
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#ig_italia
📸  @radoslawbelzekfoto
📍 #italia #Roma 
Imboccando Via della Luce da 📍 #italia #Roma

Imboccando Via della Luce dalla Lungaretta si incontra sulla destra la facciata settecentesca piuttosto disadorna della chiesa di Santa Maria della Luce.

Narra la leggenda che sulla parete esterna di una casupola nelle vicinanze della chiesa, usata come deposito per materiale di riporto, era dipinta un’immagine della Madonna col Bambino e Santi, dipinto di Scuola Romana del Cinquecento. Un giorno del 1730 un cieco, trovatosi dentro la casa, sentì improvvisamente cadere dei calcinacci. Terrorizzato, si voltò per fuggire, e vide, sulla parete da cui era crollato l’intonaco, l’immagine della Madonna col Bambino circonfusa di luce. Allora uscì fuori gridando “Luce, luce!”. Altri ciechi e storpi, recandosi presso l’immagine a seguito del suo racconto riacquistarono la vista e furono guariti.

Ma secondo un’altra versione tutto cominciò quando un giovane parrocchiano disoccupato, avendo pregato intensamente presso l’immagine della Madonna col Bambino, dopo breve tempo trovò lavoro. E sembra che una donna dichiarasse di aver visto nel medesimo luogo “due angeli con torce accese che pregavano, e persone che scendevano e salivano”.
Sta di fatto che il luogo dov’era situata l’immagine venne ripulito, l’immagine divenne oggetto di grande devozione e cominciò a dispensare miracoli, e ben due fedeli in preghiera ebbero in visione la Vergine della Luce, così che da quest’ultima allora venne denominato il dipinto. I Padri Minimi di San Francesco di Paola a cui era stata affidata nel frattempo San Salvatore della Corte, si offrirono di ospitare la Madonna della Luce nella loro chiesa.
Numerose furono allora le offerte dei fedeli per rendere il tempio più degno di ospitare la santa immagine, e consentirono ai Padri Minimi di ricostruire la chiesa e di riconsacrarla a Santa Maria della Luce.
Oggi che il convento è chiuso, Santa Maria della Luce è tornata sotto la giurisdizione di San Crisogono. Peraltro, è una delle chiese di Roma in cui tutte le domeniche alle 11 si celebra ancora la messa in latino secondo il rito romano antico.
#ig_italia
📸 @lorma_tt
📍#Italia #roma ⠀ #Buongiorno ragazzi, il Pant 📍#Italia #roma
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#Buongiorno ragazzi, il Pantheon è il monumento romano che vanta il maggior numero di primati: è il meglio conservato, ha la cupola in muratura più grande di tutta la storia dell'architettura, è considerato l'antesignano di tutti moderni luoghi di culto, ed è stata l'opera dell'antichità più copiata ed imitata.
Michelangelo la considerava opera di angeli e non di uomini.

Il punto in cui sorge non è casuale ma è un luogo leggendario della storia della città. Secondo una leggenda romana, infatti, questo era il posto dove il fondatore di Roma, Romolo, alla sua morte fu afferrato da un'aquila e portato in cielo fra gli dei.

Il nome deriva da due parole greche: pan, "tutto" e theon "divino", in origine infatti il Pantheon era un piccolo tempio dedicato a tutte le divinità romane. Fatto erigere tra il 27 e il 25 a.C. dal console Agrippa, prefetto dell'imperatore Augusto, l'edificio attuale è opera di successive e imponenti ristrutturazioni.
Domiziano nell'80 d.c, lo ricostruì dopo un incendio, trent'anni dopo colpito da un fulmine prese nuovamente fuoco. Fu allora ricostruito nella sua forma attuale dall'imperatore Adriano, sotto il cui regno l'impero di Roma raggiunse il culmine del suo splendore, ed è probabile che la struttura attuale sia frutto proprio del suo genio eclettico dai gusti esotici. Infatti, il Pantheon unisce ad una struttura cilindrica, di chiaro stampo romano, lo splendido colonnato esterno d'ispirazione greca.
Benché la nuova struttura risultasse molto diversa da quella originale l'imperatore Adriano volle che sulla facciata fosse apposta un'iscrizione latina che tradotta significa "Lo costruì Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta". ⠀
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#italiacheresiste
#ig_italia
📸 @adriann_ionut
📍#italia #Riomaggiore ⠀ Riomaggiore è la pi 📍#italia #Riomaggiore
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Riomaggiore è la più orientale delle Cinque Terre, primo borgo che si incontra arrivando da La Spezia, situato nella stretta valle del torrente Rivus Maior, ora coperto. Strutturato a gradoni come i borghi situati in valli torrentizie il paese risale secondo la tradizione all’VIII secolo, fondato da un gruppo di profughi greci in fuga dalla persecuzione iconoclasta di Leone III l’Isaurico. 
Le abitazioni, tinteggiate con i tipici colori liguri, seguono lo schema delle case-torri, sviluppate in altezza su tre o quattro piani, legate le une alle altre in schiere parallele. L’accesso alle case è possibile oltre che dall’ingresso principale, dal retro all’altezza dei piani superiori. 
Nella parte alta si trova la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, costruita nel 1340 per ordine del vescovo di Luni. L’oratorio dei Disciplinati è del XVI secolo, mentre dalla parte opposta in posizione elevata vi sono i resti del castello del XV-XVI secolo. 
A Riomaggiore ha inizio la Via dell’Amore, fino a Manarola, una strada pedonale molto suggestiva, dove si ammirano splendidi paesaggi, tra il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli e l’aria salmastra.
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#ig_italia
📷 @jcourtial
📍#italia #Torredellorso Qui dove la sabbia è 📍#italia #Torredellorso 

Qui dove la sabbia è colorata d’argento, dove il mare è sempre limpido e cristallino, ci sono spiagge tra le più belle d’Italia, Bandiera Blu d’Europa dal 2010, adatte alle famiglie con bambini.
Baia di Torre dell’Orso a #Melendugno è una delle attrazioni naturali tra le più belle d’Italia.
Una baia con sabbia finissima che si estende tra due scogliere per quasi un chilometro, caratterizzata da dune basse e una fitta pineta retrostante.
Da qui si possono ammirare due faraglioni eretti dalla natura, denominati “Le due sorelle”.
Narra la leggenda, infatti, che due donne, ammaliate dalla bellezza di questo tratto di mare, si tuffarono nelle sue acque, annegando. Gli dei mossi a compassione, decisero di tramutarle in scogli, in modo da farle restare per sempre in quel luogo.

#ig_italia
📸 @victo_somewhere
#italia #lagodimisurina Situato nella provincia d #italia #lagodimisurina

Situato nella provincia di Belluno e raggiungibile dalla Valle di Landro o da Cortina d'Ampezzo, il Lago di Misurina è una meta molto apprezzata nei caldi mesi estivi. È inoltre un noto punto di partenza per numerose escursioni.

Grazie alle sue acque cristalline e alle montagne imponenti che lo circondano, il Lago di Misurina è anche soprannominato la “Perla del Cadore”. Oltre al Piz Popena, al Cristallino d'Ampezzo, al Monte Piana, alle Marmarole e al Sorapiss, a far da sfondo a questo lago glaciale troviamo anche le maestose Tre Cime.

Uno dei sentieri escursionistici più belli, la strada panoramica a pedaggio, porta alle pendici delle tre famose vette. Dal Lago di Misurina, la strada conduce fino al Rifugio Auronzo. Il Lago è una meta ideale sia per gli appassionati di bicicletta che per i turisti alla ricerca di una piacevole escursione. Si potranno esplorare i dintorni con un tour in mountain bike o passeggiare in tutta tranquillità lungo le rive, lasciando vagare lo spirito e dimenticando stress e frenesia della vita quotidiana. Ma non solo: saranno anche gli alloggi del territorio, dagli hotel agli appartamenti, ad entusiasmare i visitatori.

#ig_italia 
📸 @maxlazzi
📍 #italia #Positano ⠀ Positano è una cittad 📍 #italia #Positano
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Positano è una cittadina incastonata nella roccia e a picco sul mare.
Famosa in tutto il mondo per la moda, la tavola, il mare e per lo stile architettonico. Non a caso è chiamata la "città verticale" in quanto i suoi edifici sorgono l'uno a ridosso dell'altro, dando origine ad un labirinto di vicoli in cui perdersi e ritrovarsi avvolti fra i colori e i profumi che aleggiano nell'aria.
La storia di Positano è molto antica e risale al IX secolo, ai tempi delle incursioni saracene e poi turche. Proprio per difendersi dagli attacchi dei nemici, furono costruite le abitazioni arroccate sulla roccia, oltre alle tre torri di guardia, ancora oggi perfettamente conservate, di Fornillo, Trasita e Sponda.
Il cuore di Positano è rappresentato dalla Spiaggia Grande, che si estende per 300 metri di battigia. Oltre ad essere una delle più grandi dell'intera Costiera, è sicuramente la più mondana, frequentata da artisti e personaggi del jetset internazionale. 
Numerosi sono gli eventi organizzati in questo fantastico scenario, da performance e spettacoli artistici a feste gastronomiche e religiose. Come ad esempio la festa patronale di San Vito con sfilate della banda, processioni e spettacoli pirotecnici; la festa di Santa Maria delle Grazie, che oltre a prevedere la processione e la sfilata della banda, prevede un grandioso spettacolo di fuochi pirotecnici in mare a rievocazione del miracolo della Madonna, accompagnato da balli canti e piatti di tradizione locale.
Grazie all'innato senso di ospitalità dei positanesi, la cittadina mantiene il primato della località turistica tra le più rinomate e visitate nel mondo.
Di particolare interesse sono da citare le due frazioni di Montepertuso e Nocelle, attigue alla cittadina.
#Montepertuso è conosciuto anche con il nome di "monte bucato". Sul monte si celebra il 2 Luglio, la Festa della Madonna delle Grazie per evocare la leggenda da cui prende origine il nome del monte.
#Nocelle, invece, è una famosa meta di sosta del sentiero degli Dei accessibile, comunque, anche da Montepertuso lungo un percorso in salita.
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#ig_italia
📷 @blogsognoitaliano
📍#Italia #siena ⠀ Camminare attraverso le str 📍#Italia #siena
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Camminare attraverso le strade e i vicoli nascosti è scoprire un nuovo pezzo di storia ad ogni angolo. Lì le pietre “parlano” e raccontano antichi segreti di un posto dal glorioso passato. Questa è Siena.
Dati certi, come i reperti trovati in Piazza del Duomo, testimoniano che in origine Siena ebbe forti legami con gli Etruschi e con gli antichi Romani.
Tuttavia la fondazione della città è stata sempre collegata a credenze popolari e leggende che, con il passare del tempo, hanno finito con il relegare in secondo piano la realtà storica.
Tra i miti relativi alle origini della città del Palio, il più famoso è sicuramente quello che riconosce come fondatori della città Senio e Aschio, figli di Remo e nipoti di Romolo, che avrebbero fondato Siena dopo essere fuggiti in Toscana per cercare riparo dalle intenzioni omicide dello zio a Roma.
Di questa leggenda troviamo ancora oggi la testimonianza: nel simbolo di Siena, la lupa: un evidente richiamo a Roma, con la lupa molto simile a quella capitolina e con i due bambini che non solo sono i figli di Remo, ma fanno anche ricordare la leggenda dell’allattamento dei due gemelli romani;
nella scelta del bianco e del nero come colori cittadini nello stemma della città (detto anche balzana) che adorna tutti gli edifici comunali. Infatti, secondo il racconto, al momento della fuga da Roma Senio montava un cavallo bianco e suo fratello un cavallo nero.

#ig_italia
📷 @robertopovero
#italia #castellucciodinorcia #umbria Sono davver #italia #castellucciodinorcia #umbria

Sono davvero splendide le foto che arrivano dalla Piana di Castelluccio di Norcia. 
Con la neve è un vero spettacolo, sembra di trovarsi davanti ad un piccolo presepio di Natale tra le montagne. Questo luogo solitamente visitato d’estate e in primavera merita una sosta anche in inverno.

La piana di Castelluccio si riempie di neve regalando uno spettacolo unico da fotografare. I bambini si divertono a giocare con le palle di neve in uno scenario davvero unico.

E poi poter pranzare al caldo in una delle locande presenti in paese, i prodotti tipici del luogo sapranno deliziare il palato di tutti. Assaggiare le lenticchie del Castelluccio è d’obbligo, come pure i formaggi e salumi prodotti in loco e non bisogna farsi sfuggire nemmeno la polenta con la salsiccia umbra, un bel bicchiere di vino locale e tutto a prezzi ottimi.

In inverno si formano anche dei laghetti ghiacciati, spesso si vedono fotografi professionisti con i loro cavalletti intenti a catturare un riflesso sul lago ghiacciato con una cornice e uno sfondo fatto di montagne innevate. In questo periodo così particolare per il mondo intero dove potersi spostare diventa davvero difficile, luoghi tra la natura come il Castelluccio di Norcia innevato sanno farci ritrovare la pace interiore.

#ig_italia #neve
📸 @longobardi__vincenzo
📍#italia #Venezia ⠀ #Buongiorno ragazzi, Vene 📍#italia #Venezia
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#Buongiorno ragazzi, Venezia, come altre città , è piena di "leggende metropolitane" oggi abbiamo voluto raccontarvene alcune.

Esiste o no la terza colonna del molo di San Marco? Esiste si, sotto 5 metri di fango esattamente di fronte le due esistenti. Come mai non la issano a terra? Perché non ci sono ancora le tecniche per farlo: verità o bugie?

Come anche la nave in legno tra le colonne di Marco e Todaro. Esiste da anni ma nessuno si sogna di andarla a recuperare. C'é addirittura l'albero maestro intatto o perlomeno esce ancora dalla nave. Infatti tutte le imbarcazioni a motore fanno il giro largo per non comprometterne la quasi integrità: sarà vero ?

E che ne dire della striscia delle strisce in marmo del selciato di piazza S. Marco? La storia ci dice che chi camminava a "fare liston" sopra quelle righe si proclamava un gay in cerca del partner. Mah!

La pietra rossa del sottoportico di corte Zorzi. Si dice che chi pesta la pietra rossa vada male all'esame di scuola (è nella strada che va al Sarpi) o che porti sfiga. Una volta si diceva che lì si fermò la peste...lasciamo perdere.

Nella calle degli albanesi a S. Marco una zona del muro in pietra d'Istria delle prigioni nuove è consumata. Si dice che sia così perché le guardie si appoggiavano con la schiena sempre là quando prestavano il servizio all'esterno. Secondo me dovevano grattarsi la schiena spesso e per 1000 anni per avere quel risultato.
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#ig_italia 
📷 @adriann_ionut
📍 #italia #Assisi ⠀ È lì, da otto secoli 📍 #italia  #Assisi
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È lì, da otto secoli, in uno degli affreschi del ciclo pittorico che segna l'inizio dell'arte figurativa occidentale, e nessuno finora se n'era accorto: nella ventesima scena della Vita di San Francesco, dipinta da Giotto nella Basilica superiore di Assisi, c'è il profilo di un demone, con due corna scure, che emerge dalle nuvole sospese fra la scena della morte di Francesco, in basso, e la scena dell'assunzione della sua anima in cielo.
A scoprirlo è stata la storica Chiara Frugoni, grande specialista francescana, dandone notizia in un articolo che sarà pubblicato nel prossimo numero della rivista San Francesco Patrono d'Italia, edita dal Sacro convento d'Assisi, diretta da padre Enzo Fortunato(clicca qui per vedere il video).
La Frugoni - che sull'interpretazione di quel particolare avanza alcune ipotesi - è invece sicura del fatto che questa scoperta è destinata a fissare un nuovo inizio della ''manipolazione delle nuvole'' da parte di un pittore. ''Fino ad oggi, infatti - osserva la storica - il primo pittore che pensò di trattare le nuvole era ritenuto Andrea Mantegna che nel suo San Sebastiano, dipinto nel 1460 (oggi conservato nel Kunsthistorisches Museum a Vienna), mostrò sullo sfondo del cielo un cavaliere che emerge da una nuvola. Ora, questo primato del Mantegna non è più tale''.
Approfondisci la conoscenza del territorio  ammirando altre splendide foto come  questa, seguendo le community @ig_assisi & @ig_umbria
#ig_italia
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#italia #caccamo #sicilia Città poco battuta dai #italia #caccamo #sicilia

Città poco battuta dai percorsi turistici tradizionali siciliani, Caccamo rappresenta una chicca che purtroppo non tutti conoscono o hanno il tempo di conoscere. Non sono molti i forestieri che si incontrano fra le strade del borgo e quei pochi in cui ci si imbatte hanno probabilmente qualche parente in zona oppure hanno avuto la fortuna di conoscere qualcuno dei dintorni che lo ha spinto a visitarlo.
Leggendo Caccamo in molti avranno probabilmente pensato a Felice, uno dei tanti personaggi interpretato da Teo Teocoli negli anni novanta. In realtà Caccamo è anche un piccolo borgo medievale di poco più di 8.000 abitati che sorge su un costone roccioso nella provincia di Palermo a circa 500 m sul livello del mare. Per raggiungerlo, bisogna percorrere la Termini – Caccamo, una strada che, dalla città di Termini Imerese, si snoda come un serpente fino a raggiungere Caccamo. La sua conformazione, caratterizzata da numerosi tornanti si presta perfettamente alle gare automobilistiche. È stata infatti per anni la tappa di una crono scalata e che periodicamente viene riproposta ancora oggi nel periodo di agosto.

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📍#italia #CostieraAmalfitana Specialmente in e 📍#italia #CostieraAmalfitana

Specialmente in estate, una delle mitiche strade del sud Italia che bisogna percorrere almeno una volta nella vita è la Statale 163 ovvero la strada che corre lungo la Costiera Amalfitana, a picco sul mare.
La Statale Amalfitana è un tracciato lungo circa 60 Km. Costituisce una vera e propria passione per chi ama le strade strette con tante curve, il mare e i luoghi romantici. La Statale, infatti, permette al viaggiatore di non perdere mai di vista la costa e il mare. All'uscita da ogni curva si aprono davanti agli occhi panorami spettacolari e indimenticabili.

La 163 mette in comunicazione tutti i piccoli centri della Costiera Amalfitana ed è una delle più belle strade d'Italia. Si tratta di un percorso piuttosto stimolante per gli automobilisti e gli appassionati delle due ruote. La carreggiata è stretta, presenta una serie continua di curve, stretti tra le pareti collinari e il mare a strapiombo. Dovrebbe essere una strada panoramica chiusa al traffico ordinario, ma in estate la presenza dei pullman turistici rende il tratto in questione trafficato e molto difficile da percorrere.

La Statale Amalfitana è una strada che risale alla prima metà del 1800. Ci vollero quasi vent'anni per completare l'opera (1832-1850). La caratteristica del suo tracciato è proprio la presenza di molti tornanti e di una sola corsia per ogni senso di marcia. Dalla Statale 145 Sorrentina, a Meta, si attraversa una piccola area collinare oltre la quale si raggiunge la parte meridionale della penisola sorrentina da cui inizia la Strada Amalfitana vera e propria, la quale prosegue fino a Vietri sul Mare vicino Sorrento.

Dalla Statale 163 si dipartono due altre strade piuttosto importanti quali la Statale di Agerola e quella di Ravello che si addentrano nell'entroterra della penisola sorrentina, oltrepassando i Monti Lattari. Lungo la Statale Amalfitana si possono incontrare venditori ambulanti che propongono alcuni prodotti tipici della regione come i famossissimi limoni di Sorrento e i peperoncini piccanti.

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#italia #CastelGandolfo Splendidamente affacciato #italia #CastelGandolfo

Splendidamente affacciato sul lago Albano dall'orlo del cono vulcanico, Castel Gandolfo è noto per la bellezza della natura che lo circonda e per l'eleganza del centro storico, che l'ha fatto eleggere uno dei "Borghi più Belli d'Italia"

Famoso in tutto il mondo perché qui si trova la residenza estiva dei Pontefici, visitabile insieme ai suoi giardini solo dal 2015. I bellissimi giardini ospitano anche i resti della Villa di Domiziano e la Fattoria Vaticana. Nella piazza antistante il Palazzo Papale, si trova la bella chiesa di San Tommaso di Villanova e la fontana, entrambe progettate dal Bernini, e la più antica buca della Posta d'Italia. Il borgo presenta una serie di punti panoramici sul lago e sui boschi circostanti, ed è costellato da botteghe ed ottimi ristoranti.

Per non parlare del lago incuneato nell'ex cratere vulcanico. Si può passeggiare sul lungolago ricco di ristoranti e stabilimenti balneari, navigare con il battello elettrico, in canoa o barca a vela, o percorrere a piedi o in bicicletta il sentiero che lo circonda. Si possono inoltre visitare interessanti opere romane che si affacciano sul lago come il Ninfeo Dorico, il Ninfeo Bergantino e l'Emissario del lago.

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#italia #Falcade #Dolomiti Falcade è il centro a #italia #Falcade #Dolomiti

Falcade è il centro abitato più grande della Valle del Biois. Il paese sorge in una conca soleggiata a 1100 m s.l.m., circondato da alcune tra le più belle vette dolomitiche: il gruppo del Focobon, le Pale di S. Martino, la Marmolada e il Civetta. E' la meta ideale per tutti coloro che cercano nella montagna una ricarica di energia e benessere: da chi ama gli sport nella natura a chi invece preferisce rilassarsi e godersi la quiete, ma anche per gli amanti della buona cucina che possono gustare i piatti della tradizione in ristoranti, agriturismi, malghe e rifugi.

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@roberto_bortoli
📍#italia #Verona ⠀ #Buongiorno ragazzi, passe 📍#italia #Verona
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#Buongiorno ragazzi, passeggiando per le vie del centro storico, lungo le sponde dell'Adige, la città dell'amore mostra le sue meraviglie. Segnata da diverse epoche, Verona racconta con le sue architetture, l'avvicendarsi di varie dominazioni: dall'insediamento romano, all'età dei comuni, all'epoca della Signoria degli Scaligeri fino alle dominazioni veneziana e asburgica. 
Nella centralissima Piazza Bra si erge maestosa l'Arena, l'anfiteatro romano che ospita da decenni la prestigiosa stagione lirica estiva. Sul "liston", il largo marciapiede che segue l'andamento della piazza, si affacciano Palazzo Barbieri e della Gran Guardia mentre altri edifici nobiliari ospitano i locali solitamente frequentati da veronesi e turisti da tutto il mondo. 
Poco distante la Casa di Giulietta, con il famoso balcone, accoglie migliaia di visitatori affascinati dalla storia di Romeo e Giulietta, i due amanti della famosissima tragedia di Shakespeare.

Piacevole è passeggiare in Piazza delle Erbe, mescolandosi alla gente che anima quotidianamente il mercato cittadino. Per fare un salto nel passato, nel periodo di massimo splendore della Signoria Scaligera basta andare in Piazza dei Signori e ammirare Palazzo di Cangrande e la Loggia di Fra Giocondo, Palazzo di Cansignorio e Palazzo della Ragione.
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📷 @federico.biagiola
📍#Italia #Portonovo #conero ⠀ La baia di Port 📍#Italia #Portonovo #conero
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La baia di Portonovo viene anche definita la Baia Verde per la sua peculirità di essere completamente immersa nella natura del Parco del Conero e lontana dalle strade più trafficate. Vi troverete in una vera e propria oasi di verde e azzuro, tra acque cristalline e panorami mozzafiato. Perfetta per una giornata di sole e mare e... buon cibo naturalmente!
Non potrete resistere alla tentazione di provare la cucina locale a base di pesce, a un certo punto della giornata verrete sorpresi dai profumi che salgono dai vicini di ristoranti e chi può resistere a questa incredibile tentazione culinaria?!? Siete nella zona tipica dei moscioli (le cozze selvatiche del Conero) e le specialità di pesce sono davvero infinite, non negatevi il piacere di questa tavola di mare!
All’interno della baia potrete andare in esplorazione dei sentieri che attraversano un piccolo boschetto che porta poi al mare. Scoprirete gioielli incastonati nella sua vegetazione come i laghetti, la torre Clementina o la chiesetta di Santa Maria di Portonovo.
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#italiacheresiste
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@danielesprega at @morenocedroni
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